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LA LIBERAZIONE È DONNA Buon 25 Aprile 2025

LA LIBERAZIONE È DONNA Buon 25 Aprile 2025

I pizzini nascosti nelle trecce, o nelle calze, il rumore della bicicletta che sfreccia fra i blocchi degli occupanti nazisti trasportando armi, munizioni, informazioni. Non solo staffette, ma anche combattenti armate impegnate in una Resistenza militare e civile, dalle città alle montagne, nei GAP (Gruppi di Azione Patriottica), nelle SAP (Squadre di Azione Patriottica), nei GDD (Gruppi di Difesa della Donna) da cui nacque l’Udi (Unione Donne italiane). Non solo Irma Bandiera, Anna Maria Musolesi, Gabriella Degli Esposti, Irene Callegari, Lea Giaccaglia, Iole Baroncini, Adalgisa Gallerani, Maria Giacobazzi, Albertina Girotti, Edera De Giovanni. le 21 madri costituenti.

Ma anche le tante, fra le oltre 35mila donne che hanno attivamente costruito la Resistenza, rimaste anonime, ma che sono state il cuore invisibile e coraggioso della lotta. Fra queste le donne massacrate nell’eccidio di Monte Sole nei pressi di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno. Molte di loro sono state arrestate, torturate, uccise, stuprate.

«..Mi buttarono come a buttare su una cosa, su per una scala che andava su nella camera. E fui di quella storia lí fino a sera. Poi andavano e venivano, non so se erano 5 o 6, quanti erano. […] Degli schiaffi, degli sputi… preferivo in quel momento lí mi avessero uccisa» (testimonianza anonima di una sfollata a Marzabotto). «..Usando violenza e minacciando di uccidermi, mi costrinsero, unitamente ad altre mie compagne di avventura, a seguirli in una grotta di campagna, dove si trovavano alloggiati altri militari tedeschi. Ivi giunti, ci fecero attendere con la scusa di lavare i piatti al loro capitano quando invece si rifecero avanti con le armi in mano e gettateci a terra, con violenza si congiunsero con noi carnalmente alla presenza di altri soldati, i quali si compiacevano di quanto avveniva» (Zea R. documentazione atti di barbarie commessi dai tedeschi). La violenza sessuale fu allora, come lo è nelle guerre odierne, un’arma usata per umiliare, dominare, cancellare. La stessa Teresa Mattei, la più giovane partigiana deputata eletta alla Costituente, violentata e seviziata dai nazisti nel ’44 mentre stava tornando da una missione a Roma, solo molti anni dopo riesce a parlare pubblicamente e rivela in un’intervista a Gianni Minà «non ho detto niente alla mia famiglia per non aggiungere altro dolore».

Un trauma troppo spesso taciuto, quello dello stupro. Ci sono silenzi che restano tali quando la violenza è indicibile perché culturalmente letta con senso di vergogna o di colpa, paura di non essere credute, offesa all’onore familiare. Quando la violenza viene sempre minimizzata. La Corte di Cassazione dell’epoca riesaminando le sentenze delle Corti di Assise Straordinarie (1945-46), derubricò molte violenze sessuali ad “offesa all’onore e al pudore della donna”, ovvero come reato minore che ne permise l’estinzione. «Le partigiane torturate non hanno mai detto tutto, specialmente lo stupro. Perché era vergogna, perché non si sapeva nemmeno come dirlo, non c’erano le parole per dirlo, nemmeno in dialetto» dichiara al Corriere Teresa Vergalli, la staffetta reggiana della 76ª Sap e della 114ª Brigata Garibaldi, in Val d’Enza, conosciuta col nome di battaglia Anuska.

All’impegno di tutte queste donne, spesso cancellato dalla storiografia ufficiale e solo recentemente riscoperto, dobbiamo rendere onore riscoprendone i valori e, leggendone le testimonianze con gli occhi dell’attualità, riportare nei nostri vissuti quotidiani quel coraggio. Perché la libertà si costruisce anche facendo memoria di ciò che è scomodo.Perché la violenza di genere esiste anche nei contesti di lotta e liberazione.Perché le donne non devono mai più essere protagoniste invisibili della Storia.

Nell’immagine murales dedicato a Irma bandiera raffigurato nella scuola primaria Bombicci di via Turati 84 nel quartiere Porto Saragozza, a Bologna.

https://www.comune.bologna.it/quartieri/porto-saragozza/memoria-quartiere/irma-bandiera-resistenza-memoria-street-art

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