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WAY-IN, il progetto di welfare culturale dedicato ai bambini in accoglienza eterofamiliare

WAY-IN, il progetto di welfare culturale dedicato ai bambini in accoglienza eterofamiliare

WAY-IN

Sono stati 85 gli utenti a partecipare ai percorsi di WAY-IN: dal teatro alla pittura, dalla scrittura al video-making per favorire l’inclusione e le relazioni

Il progetto WAY-IN di MondoDonna Onlus, in collaborazione con Dry-Arts, ha dato via a percorsi ludico-artistici per la socializzazione e l’inclusione di bambin* e ragazz*. Questi laboratori si sono infatti rivolti a minori in accoglienza eterofamiliare in fasce di età 11-13 e 14-17. Ma anche a famiglie e minori coinvolti in incontri protetti.

Con questi laboratori ludico-artistici MondoDonna ha ideato e realizzato quello che costituisce un welfare culturale. Ha coinvolto nel progetto artisti, performer, attori, scrittori e professionisti di diverse discipline artistico-ricreative. Il progetto è stato finanziato dal fondo PON METRO 14 – 20, “Exit Strategy – Vie d’uscita culturali” del Comune di Bologna.

I laboratori di WAY-IN

Il progetto ha coinvolto utenti dando il via a ben 16 laboratori:

  • Laboratorio teatrale,
  • Laboratorio narrativo di comunità,
  • Laboratori di clowneria e giocoleria,
  • Laboratorio di video-making,
  • Laboratorio di giochi da tavolo,
  • Laboratori di serigrafia,
  • Photolanguage, ovvero fotolinguaggio,
  • Pittura e disegno,
  • Esplorazione e manipolazione di materiali artistici,
  • Narrazione e letture ad alta voce.

I laboratori sono stati uno spazio di espressione e di racconto di sé per tutti i partecipanti e sono state occasioni in cui sviluppare nuovi legami e relazioni oltre alle proprie capacità creative e di comunicazione.

Il welfare culturale

La cura, infatti, passa anche per il nutrimento di tutti quegli aspetti legati alle emozioni e all’espressione di sé. È quello in cui MondoDonna crede e si impegna da anni, fornendo laboratori e percorsi che costituiscono un vero e proprio cammino alla scoperta di sé e delle relazioni tramite tecniche artistiche.

Ma cosa significa questa espressione? Se welfare è una parola molto utilizzata e che serve a indicare una serie di servizi di cura e benessere delle persone, dal servizio sanitario nazionale alle pensioni per esempio, il welfare culturale è una prospettiva secondo cui considera la cultura e l’espressione artistica come un fattore cruciale nel benessere e nella qualità della vita delle persone. Si concentra sull’importanza di nutrire e arricchire, anche da un punto di vista culturale, le vite delle persone, credendo che il benessere non è solo assenza di patologia, ma un cammino teso al miglioramento della qualità della vita, alla realizzazione e alla soddisfazione personale.

Questo è fondamentale, soprattutto, durante il periodo dell’adolescenza, un tempo delicato per tutti in quanto adulti in-divenire. Ed è ancora più vero quando la si vivono situazioni complesse e, per certi aspetti, delicate, come per esempio quando si vive l’esperienza dell’accoglienza o degli incontri protetti.

Minori in accoglienza eterofamiliare e incontri protetti

Il termine “minori in accoglienza eterofamiliare”, infatti, si riferisce a bambini o adolescenti che non hanno la possibilità di vivere con i loro genitori per svariate ragioni, ma il fine dell’accoglienza eterofamiliare è smepre quello di garantire il benessere e lo sviluppo ottimale dei minori, offrendo loro un ambiente sicuro.

Dall’altra parte, anche l’obiettivo degli incontri protetti è quello di facilitare e garantire un ambiente sicuro in cui i minori possano incontrare i loro genitori senza essere esposti a rischi o a traumi psicologici. Questo può essere particolarmente importante in situazioni in cui ci sono preoccupazioni per la sicurezza o il benessere del minore. Durante gli incontri protetti, gli operatori supervisionano e documentano l’interazione tra i genitori o caregiver e il minore, assicurandosi che il benessere e la sicurezza del minore siano garantiti. In alcuni casi, possono anche fornire supporto e consulenza ai genitori per aiutarli a sviluppare competenze parentali positive.

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